Risultati dello studio VOTO relativi alla votazione federale del 27 settembre 2020

Per la vota­zio­ne sull’iniziativa per la limi­ta­zio­ne, l’UDC ha pra­ti­ca­men­te dovu­to veder­se­la da sola poi­ché ha rag­gi­un­to la mag­gior­an­za di con­sen­si solo tra i pro­pri ranghi. Ment­re i cos­ti di 6 mili­ar­di di fran­chi e i dub­bi sul­la neces­si­tà di dota­re le For­ze aeree di arma­men­ti così avanz­a­ti han­no reso incer­ta fino all’ultimo la cor­sa ai voti per l’acquisto degli aerei da com­bat­ti­men­to. Ques­ti sono i princi­pa­li risul­ta­ti dell’analisi del son­dag­gio pres­so 1513 aven­ti diritto di voto nel qua­dro del­lo stu­dio VOTO sul­la vota­zio­ne federa­le del 27 set­tembre 2020. Lo stu­dio è sta­to svol­to con­gi­un­ta­men­te dal Cen­tro per la demo­cra­zia (ZDA) di Aar­au, da FORS e dall’istituto demo­scopi­co LINK, e finan­zia­to dal­la Can­cel­le­ria federale.

Deut­sche Ver­si­on / ver­si­on française

Gli ogget­ti in votazione
Il 27 set­tembre 2020, l’elettorato sviz­ze­ro è sta­to chia­ma­to a espri­mer­si su cin­que ogget­ti: l’iniziativa popola­re «Per un’immigrazione mode­ra­ta», la modi­fi­ca del­la leg­ge sul­la cac­cia, la modi­fi­ca del­la leg­ge sull’imposta federa­le diret­ta, la modi­fi­ca del­la leg­ge sul­le inden­ni­tà di per­d­i­ta di gua­da­g­no e il decre­to federa­le con­cer­nen­te l’acquisto di nuo­vi aerei da com­bat­ti­men­to. L’iniziativa popola­re, la nuo­va leg­ge sul­la cac­cia e l’aumento dedu­zio­ni fis­ca­li per i fig­li sono sta­ti respin­ti. La popola­zio­ne ha inve­ce accol­to l’acquisto degli aerei da com­bat­ti­men­to e il con­ge­do di pater­ni­tà di due settimane.
Iniziativa per la limitazione: sostenuta unicamente dall’UDC

La boc­cia­tu­ra dell’iniziativa per la limi­ta­zio­ne è da ricon­dur­re princi­palm­en­te al fat­to che l’UDC non è rius­ci­ta a coin­vol­ge­re qua­si nes­su­no se non il pro­prio elet­to­ra­to. I sim­pa­tiz­zan­ti di PS, dei Ver­di e del PVL han­no respin­to l’oggetto con una quo­ta di «No» supe­rio­re all’85 per cen­to. Anche tra i sos­te­ni­to­ri del PPD e del PLR il sosteg­no è rimasto chiara­men­te sot­to la mag­gior­an­za (risp. 33 e 28%). Mag­gio­ri con­sen­si si sono regis­tra­ti tra le per­so­ne non schie­r­a­te poli­ti­ca­men­te, ma l’indecisione è rimasta alta (52% di «No»).

L’iniziativa è fal­li­ta princi­palm­en­te per­ché, agli occhi dei con­tra­ri, avreb­be non solo messo in per­i­co­lo gli accor­di bila­te­ra­li con l’UE, ma anche deter­mi­na­to gra­vi dan­ni eco­no­mici nel caso in cui gli accor­di bila­te­ra­li fos­se­ro sta­ti den­un­cia­ti. Ques­ti sono sta­ti i due princi­pa­li moti­vi di rifiu­to soprat­tut­to per gli elet­to­ri borg­he­si, che in linea di princi­pio sareb­be­ro favor­e­vo­li a limit­a­re l’immigrazione, ma non vogli­o­no inter­rom­pe­re a tut­ti i cos­ti le rela­zio­ni con l’Unione europea.

Legge sulla caccia: il lupo oggetto di animate discussioni

Per i votan­ti, un ele­men­to fon­da­men­ta­le per deci­de­re in meri­to alla leg­ge sul­la cac­cia è sta­to in pri­mo luo­go se si risie­de­va in una regio­ne in cui sono pre­sen­ti lupi. Sor­pren­den­te­men­te anche la posi­zio­ne poli­ti­ca ha svol­to un ruo­lo importan­te: all’estrema sinis­tra la quo­ta di con­tra­ri è sta­ta del 93 per cen­to, ment­re la modi­fi­ca è sta­ta net­tamen­te accol­ta (olt­re 60%) dall’elettorato del­la destra.

Tra i votan­ti dei Can­to­ni di mon­ta­gna dove vi sono popola­zio­ni di lupi, la posi­zio­ne poli­ti­ca non è sta­ta così importan­te come tra i votan­ti dei cen­tri urba­ni. La decisio­ne è sta­ta plas­ma­ta soprat­tut­to da fat­to­ri emo­ti­vi. I con­tra­ri han­no pun­ta­to mol­to sul­la soprav­vi­venza del lupo, ment­re i sos­te­ni­to­ri han­no ori­en­ta­to la cam­pa­gna sul per­i­co­lo che il lupo rappre­senta­va non solo per l’essere uma­no ma anche per gli alt­ri ani­ma­li. I favor­e­vo­li riten­eva­no che la boc­cia­tu­ra del­la nuo­va leg­ge sul­la cac­cia pie­gas­se le regio­ni di mon­ta­gna alle decisio­ni pre­se dal­la popola­zio­ne dei Can­to­ni dell’Altopiano, mol­to più nume­ro­sa. Deter­mi­nan­te per il «No» di misura è sta­to alla fine, l’argomento secon­do il qua­le gli ani­ma­li poteva­no esse­re abbat­tu­ti anche se non ave­va­no anco­ra pro­vo­ca­to alcun dan­no. Ques­to pun­to è sta­to con­si­de­ra­to un po’ trop­po estre­mo non solo dai con­tra­ri ma anche da gran par­te del­le per­so­ne che han­no sos­ten­uto la legge.

Deduzioni fiscali per i figli: nessun regalo fiscale per le famiglie ricche

La modi­fi­ca del­la leg­ge sull’imposta federa­le diret­ta è sta­ta respin­ta per­ché gran par­te dell’elettorato l’ha rite­nuta un rega­lo fis­ca­le per le per­so­ne ric­che. Ques­to è sta­to inf­at­ti il motivo con­tra­rio men­zio­na­to più spes­so. Anche per ques­ta ragio­ne la modi­fi­ca non ha otten­uto la mag­gior­an­za in alcun elet­to­ra­to dei sei princi­pa­li par­ti­ti. Tra i ranghi del­la sinis­tra, l’oggetto non ha avu­to pre­sa, ma anche tra i sim­pa­tiz­zan­ti dei par­ti­ti borg­he­si che si era­no espres­si a favo­re del­la modi­fi­ca non si è rag­gi­un­ta una maggioranza.

Congedo di paternità: stessi diritti, ma anche stessi obblighi, per donne e uomini

Nel­la sinis­tra il con­ge­do di pater­ni­tà gode­va di un sosteg­no indis­cus­so, e inf­at­ti l’introduzione del «con­ge­do per papà» è sta­ta accol­ta da ben nove votan­ti su die­ci che si dichiara­no di sinis­tra. A ciò si aggi­unge che mol­ti sos­te­ni­to­ri non han­no giu­sti­fi­ca­to il pro­prio voto men­zio­n­an­do un argo­men­to di con­ten­uto ben pre­ci­so ben­sì dichiaran­do che era ora che ques­to con­ge­do venis­se intro­dot­to. Una cer­ta inde­cisio­ne si è inve­ce fat­ta lar­go tra i ranghi del PPD e del PLR: inf­at­ti solo cir­ca metà dei sim­pa­tiz­zan­ti del PLR e un po’ più del­la metà dei sos­te­ni­to­ri del PPD si sono espres­se a favo­re del con­ge­do. Anche gran par­te del­le per­so­ne non schie­r­a­te poli­ti­ca­men­te ha sos­ten­uto il con­ge­do. Uni­ca­men­te tra l’elettorato dell’UDC l’oggetto è sta­to boc­cia­to net­tamen­te (78% di «No»).

Va inolt­re nota­to che le don­ne gio­va­ni han­no sos­ten­uto il con­ge­do in manie­ra anco­ra più mar­ca­ta ris­pet­to agli uomi­ni gio­va­ni. Tra i moti­vi più cita­ti tro­via­mo l’argomento secon­do il qua­le, con l’introduzione del con­ge­do di pater­ni­tà, don­ne e uomi­ni devo­no ave­re non solo gli stes­si dirit­ti ma anche gli stes­si doveri.

Acquisto di aerei da combattimento: nuovamente una decisione di principio

L’acquisto di aerei da com­bat­ti­men­to è sta­to sos­ten­uto gene­ralm­en­te da uomi­ni, dal­le per­so­ne più anzia­ne e dal­le fas­ce di popola­zio­ne sen­za una for­ma­zio­ne di gra­do supe­rio­re, ment­re la mag­gior­an­za del­le don­ne, dei gio­va­ni e del­le per­so­ne con una for­ma­zio­ne supe­rio­re l’ha boc­cia­to. Le dif­fe­ren­ze tra i sin­go­li grup­pi era­no spes­so mini­me: tra gli uomi­ni, per esem­pio, l’acquisto è sta­to accol­to con una lie­ve mag­gior­an­za del 55 per cen­to. Come già per pre­ce­den­ti ogget­ti rela­ti­vi all’esercito, si è deli­ne­ato un net­to diva­rio tra la sinis­tra e la des­tra: nel­la pri­ma l’acquisto è sta­to chiara­men­te respin­to, nel­la secon­da net­tamen­te accol­to. Dal­le per­so­ne che si riten­go­no di cen­tro, l’oggetto ha inve­ce rac­col­to il 60 per cen­to di voti favorevoli.

Una net­ta mag­gior­an­za sos­te­ni­to­ri ha dichiara­to di sos­tene­re l’esercito in linea di princi­pio, oppu­re riten­e­va che l’acquisto fos­se necessa­rio per difen­de­re la sicu­rez­za, la neu­tra­li­tà e l’indipendenza del­la Sviz­ze­ra. Il 7 per cen­to degli inter­vi­sta­ti è sta­to con­vin­to dall’argomento secon­do il qua­le i 6 mili­ar­di face­va­no già par­te del bud­get ordi­na­rio dell’esercito. Ques­to motivo è sta­to men­zio­na­to rela­tiva­men­te spes­so dai sos­te­ni­to­ri del PVL e, alla luce del­la vit­to­ria di misura, ha avu­to una cer­ta influ­en­za sul risul­ta­to del­la vota­zio­ne. Inolt­re cir­ca il 5 per cen­to degli inter­vi­sta­ti che ha vota­to «Sì» ha bas­a­to la pro­pria decisio­ne princi­palm­en­te sul­le rac­co­man­da­zio­ni del Con­siglio federa­le e di alt­re per­so­na­li­tà, in pri­mis il capo del DDPS Vio­la Amherd.

Per un nume­ro rela­tiva­men­te ele­va­to di con­tra­ri il pro­get­to di arma­men­to era trop­po cos­to­so. In ques­to con­tes­to, va nota­to che ben il 13 per cen­to di chi ha vota­to «No» ha men­zio­na­to la situa­zio­ne pan­de­mi­ca nel Can­to­ne Tici­no come argo­men­to princi­pa­le per la boc­cia­tu­ra. Se vi è sta­to un «effet­to COVID», è pos­si­bi­le che si sia regis­tra­to in Tici­no, dove l’oggetto è sta­to respin­to di poco. Inolt­re, mol­ti con­tra­ri dubita­va­no del­la neces­si­tà che le For­ze aeree pos­se­des­se­ro veli­vo­li così avanz­a­ti sia per­ché la situa­zio­ne, sot­to il pro­filo del­la sicu­rez­za, è cam­bia­ta radi­calm­en­te negli ulti­mi anni sia per­ché simi­li sfor­zi di arma­men­to sono fuo­ri luo­go in Sviz­ze­ra. Ana­liz­zan­do più atten­ta­men­te gli argo­men­ti princi­pa­li men­zio­na­ti emer­ge che, per ques­to ogget­to, si tratta­va princi­palm­en­te di un voto con­tro o a favo­re dell’esercito.

Partecipazione: di sinistra, verde, con elevato grado di formazione e di una regione urbana

Alle vota­zio­ni federa­li del 27 set­tembre 2020 han­no pre­so par­te soprat­tut­to aven­ti diritto di voto pro­ve­ni­en­ti dai rag­grup­pa­men­ti di sinis­tra e dei ver­di, le per­so­ne con una for­ma­zio­ne supe­rio­re e un red­di­to ele­va­to, così come le per­so­ne pro­ve­ni­en­ti dal­le regio­ni urba­ne. È sta­ta la for­te mobi­li­ta­zio­ne di ques­te fas­ce di popola­zio­ne che, alla fine dei con­ti, ha avu­to il mag­gio­re influs­so sul risul­ta­to del­le votazioni.

Cita­zio­ni: Tho­mas Milic, Ales­san­dro Fel­ler e Dani­el Kübler (2020). Risul­ta­ti del­lo stu­dio VOTO rela­ti­vi alla vota­zio­ne federa­le del 27 set­tembre 2020. ZDA, FORS, LINK: Aarau/Losanna/Lucerna.

Con­tat­to:

  • Per del­le doman­de rela­ti­ve allo stu­dio: Dr. Tho­mas Milic, 079 600 82 36, thomas.milic@zda.uzh.ch

Lo stu­dio VOTO
Gli stu­di VOTO sono un pro­get­to por­ta­to avan­ti con­gi­un­ta­men­te da FORS, dal Cen­tro per la demo­cra­zia (ZDA) di Aar­au e dall’istituto di son­dag­gio LINK e posso­no con­ta­re sul finan­zia­men­to da par­te del­la Can­cel­le­ria federa­le. Nell’autunno 2016 la Con­fe­der­a­zio­ne ha affi­da­to al con­sor­zio VOTO lo svol­gi­men­to del son­dag­gio, che ha sosti­tui­to le ana­li­si VOX.

Per ques­to stu­dio sono sta­ti inter­vi­sta­ti tele­fo­ni­ca­men­te votan­ti sele­zio­na­ti casualm­en­te. Il tes­to del­le doman­de, le rile­va­zio­ni e l’analisi dei dati sono di com­pe­ten­za di VOTO. Tut­ti i rap­por­ti, i ques­tio­na­ri e i dati grez­zi con infor­ma­zio­ni sup­ple­men­ta­ri sul­la rile­va­zio­ne sono acces­si­bi­li gra­tui­tamen­te a scopi sci­en­ti­fi­ci all’indirizzo www.voto.swiss oppu­re nell’archivio FORS sot­to forsbase.unil.ch.


Pho­to: Voto

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