1

In un’elezione federale, quale partito mobilita più cittadini?

Gian-Andrea Monsch, Ursina Kuhn
11th September 2019

Le prossime elezioni del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati si terranno a ottobre. Grazie alla natura longitudinale dell'indagine "Vivere in Svizzera", possiamo studiare la mobilitazione delle persone senza preferenze partitiche[1] durante la campagna elettorale. Negli anni elettorali passati l'UDC è stata due passi avanti rispetto agli altri partiti. Tuttavia, le previsioni di quest'anno preannunciano perdite significative per il più grande partito nel Paese e guadagni per i partiti che promuovono l'ecologia. La previsione si rivelerà corretta o l'UDC potrà continuare a contare sulla sua capacità di mobilitazione dei cittadini?

Come ogni quattro anni, ad autunno, i/le candidati/e e i partiti politici fanno campagne elettorali per convincere il maggior numero possibile di cittadini ad andare alle urne durante le elezioni federali e, naturalmente, votare per loro. Come risultato di questi sforzi e della forte presenza del tema delle elezioni nei media, le persone esprimono maggiormente una preferenza per un partito politico specifico rispetto agli anni in cui non ci sono le elezioni. Il grafico in basso a sinistra mostra il tasso di conversione, ossia la percentuale dei/delle partecipanti all’inchiesta Vivere in Svizzera che non hanno una preferenza specifica per un partito in un certo anno, ma che ne hanno una nell’anno seguente. Le barre in giallo indicano gli anni delle elezioni federali e, come si può vedere, le persone sviluppano una preferenza per un partito proprio in questi anni.

Figura 1: Cambiamento da "nessuna preferenza" a "preferenza di partito"

Origine: Inchiesta “Vivere in Svizzera”

 

Ma, come indica il secondo grafico in basso a destra, non tutti i partiti hanno avuto lo stesso successo nella mobilitazione dei cittadini. Secondo le nostre analisi, l'UDC è sempre stata la vincitrice assoluta in termini di mobilitazione dei cittadini negli ultimi quattro anni elettorali (2003, 2007, 2011 e 2015). Mentre per gli altri grandi partiti politici in Svizzera troviamo ben pochi cambiamenti. 

A ottobre 2019 si terranno le prossime elezioni federali. Le previsioni non ufficiali vedono i partiti che si occupano di questioni ambientali guadagnare voti a causa delle forti preoccupazioni sul piano ambientale e delle recenti proteste climatiche. Allo stesso tempo è anche possibile pensare che le prossime elezioni federali seguiranno la tendenza delle elezioni precedenti, vale a dire con una forte capacità di mobilitazione dei cittadini da parte dell'UDC nonostante la copertura limitata delle questioni ecologiche. Queste elezioni si annunciano piene di sorprese!

Figura 2: Cambiamento della "preferenza per un partito specifico" negli anni di elezione rispetto ad altri anni

Origine: Inchiesta “Vivere in Svizzera”

 

20 anni di «Vivere in Svizzera»

Dal 1999, l’inchiesta “Vivere in Svizzera” interroga ogni anno le stesse economie domestiche e le stesse persone su temi quali la famiglia, il lavoro, il reddito, le condizioni di vita, il tempo libero, la salute, le relazioni personali, le attitudini e la politica. Ciò ha reso possibile creare un'unica banca dati per l'analisi delle condizioni di vita della popolazione residente in Svizzera così come l’analisi delle cause e delle conseguenze dei cambiamenti sociali in Svizzera.

L'indagine "Vivere in Svizzera" è finanziata dal Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica e realizzata dal Centro svizzero di competenza in scienze sociali (FORS) dell'Università di Losanna. I dati sono messi gratuitamente a disposizione per i ricercatori. Ulteriori informazioni sullo studio (noto anche come "Swiss Household Panel") sono disponibili sul sito web.


[1] La preferenza partitica è misurata con la domanda seguente  Se domani ci fossero le elezioni del Consiglio nazionale, per quale partito voterebbe?” Le persone senza preferenza partitica hanno risposto con “voto per una persona, non per un partito”, “per nessun partito”, “non andrebbe a votare” o “non sa”.

Fotografia: rawpixel.com