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Risultati dello studio VOTO relativi alla votazione federale del 25 settembre 2016

Thomas Milic, Daniel Kübler, Georg Lutz
11th November 2016

Il 25 settembre scorso il popolo svizzero si è espresso sull’iniziativa "Economia verde", sull’iniziativa "AVS plus" e sulla legge sulle attività informative. Gli argomenti di natura economica hanno portato al rifiuto delle due iniziative. L'approvazione della legge sulle attività informative è stato un sì alla sicurezza.

VOTO

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Né l’iniziativa «Economia verde» né quella sull’«AVS plus» sono riuscite a mobilitare elettori che non appartenessero ai gruppi dei Verdi e di sinistra, benché i punti centrali di entrambe godessero di larga simpatia. Il fallimento dell’iniziativa «Economia verde» è riconducibile essenzialmente al timore di conseguenze economiche negative e ai dubbi sulla sua attuabilità mentre, nel caso dell’iniziativa «AVS plus», a spaventare i votanti sono stati principalmente gli interrogativi sulla sua finanziabilità. La decisione in favore della legge sulle attività informative ha sottolineato il desiderio di una maggiore sicurezza, anche se ciò dovesse tradursi in una riduzione delle libertà personali. Questi sono i primi risultati emersi dall’analisi del sondaggio presso 1575 aventi diritto di voto nel quadro dello studio VOTO sulle votazioni federali del 25 settembre 2016 effettuato da FORS in collaborazione con il Centro per la democrazia (ZDA) di Aarau e l’istituto di sondaggio LINK e finanziato dalla Cancelleria federale.

Iniziativa «Economia verde» 

La proposta è stata bocciata alle urne perché, secondo i votanti, hanno prevalso molti  argomenti contrari: da una parte si temeva che l’iniziativa potesse danneggiare la piazza produttiva svizzera e portare a un incremento dei prezzi, dall’altra molti dubitavano della sua attuabilità e ritenevano che l’iniziativa ponesse troppi vincoli.  Alcuni intervistati erano dell’opinione che l’impegno della Svizzera per la protezione ambientale fosse già abbastanza significativo. E alla fine è stato il sommarsi di questi elementi che ha determinato il fallimento dell’iniziativa. Per i sostenitori, la protezione dell’ambiente era la ragione principale per accettare l’iniziativa che, nonostante sia stata chiaramente bocciata, godeva delle simpatie di varie parti. Circa due terzi dei votanti intervistati si sono dichiarati favorevoli a un contributo economico maggiore da destinare alla protezione dell’ambiente e sono convinti che il futuro sarà all’insegna delle tecnologie verdi.

Durante la campagna elettorale, gli argomenti dei sostenitori non sono riusciti ad avvicinare la sinistra alla destra, storicamente distanti quando il popolo è chiamato ad esprimersi su temi ambientali. L’iniziativa ha infatti raggiunto la maggioranza solamente tra i votanti di sinistra. Al centro dello spettro politico è stata invece chiaramente respinta (70%) e a destra la bocciatura ha addirittura superato l’80 per cento. Bisogna ricordare però che nemmeno a sinistra la proposta era sostenuta in modo plebiscitario: solo tra i membri dei Verdi si è registrata una maggioranza superiore all’80 per cento (87% di voti favorevoli). Tra i votanti del PS e del PVL, solo circa due terzi hanno votato a favore dell’iniziativa. Si sono osservate differenze anche a seconda del grado di formazione e dell’età: i giovani e le persone con un diploma di scuola universitaria erano tendenzialmente più a favore della proposta rispetto alle persone più anziane e con un grado di formazione inferiore.

Iniziativa «AVS plus: per un’AVS forte» 

Sebbene la maggior parte dei votanti (69%) abbia dichiarato che ritiene necessario adattare le rendite ai costi della vita, in continua crescita, alle urne l’iniziativa «AVS plus» è stata bocciata, principalmente perché molti avevano dubbi sulla sua finanziabilità: questa è infatti la prima ragione indicata da quasi la metà di coloro che hanno respinto l’iniziativa. A ciò si aggiunge che un numero relativamente elevato di contrari riteneva che un incremento forfetario della rendita non avrebbe portato alcun giovamento a coloro che ne avevano veramente bisogno. Inoltre, l’AVS è una rendita  ancora molto popolare, come confermano i risultati alle urne: circa tre quarti dei votanti si sono infatti allineati alla previdenza per la vecchiaia più sicura, dichiarando di volerne sostenere un rafforzamento nei confronti della cassa pensioni.

Nonostante godesse di popolarità in tutti i campi, la votazione è stata profondamente segnata dall’opposizione tra sinistra e destra. I simpatizzanti del PS e dei Verdi hanno votato tendenzialmente a favore dell’iniziativa, mentre i membri degli altri partiti l’hanno respinta chiaramente, in particolare quelli del PLR. Occorre comunque segnalare che un terzo dei votanti dell’UDC ha sostenuto la proposta mentre quasi il 30 per cento dei membri del PS si sono distanziati dalla linea del partito e hanno votato contro. 

Alla vigilia della votazione si temeva il profilarsi di un divario generazionale, che in fin dei conti si è registrato, ma non in maniera così marcata come ipotizzato. Se è vero che i giovani hanno respinto l’iniziativa in modo netto, tra i pensionati le opinioni erano molto discordanti: nel nostro campione, infatti, gli anziani che hanno dichiarato di aver bocciato l’iniziativa erano addirittura in lieve maggioranza. Pertanto in questo caso non si può parlare di conflitto tra generazioni.

Legge sulle attività informative 

Sulla decisione concernente la legge sulle attività informative è gravata l’attuale situazione di sicurezza. Una grande maggioranza dei votanti ha ritenuto che una nuova legge fosse fondamentale nella lotta contro il terrorismo: questo è anche stato il motivo principale menzionato da quasi tutti coloro che hanno votato a favore dell’iniziativa e anche da qualche voce delle persone contrarie. È inoltre interessante notare che due terzi degli intervistati hanno dichiarato che, per incrementare la sicurezza, sono disposti anche a concedere qualche limitazione della sfera privata.

È stata proprio questa limitazione non proporzionale, invece, che aveva convinto i contrari a bocciare l’iniziativa. Sono stati sollevati dubbi anche sull’efficacia e l’utilità della nuova legge. La proposta è stata respinta in maggioranza solo dai rappresentanti che si situano all’estrema sinistra dello spettro elettorale. I votanti di sinistra moderati e i membri del PS si sono espressi a favore di una revisione. Anche l’età e il grado di fiducia nel Governo hanno svolto un ruolo essenziale: con il crescere dell’età e della fiducia nel Consiglio federale, infatti, aumenta l’adesione all’iniziativa.

Citazione delle fonti: Milic, Thomas e Daniel Kübler (2016). Risultati dello studio VOTO relativi alle votazioni federali del 25 settembre 2016. FORS, ZDA, LINK: Losanna, Aarau 10.11.2016

Contatti:

  • Per domande sul contenuto dello studio: dr. Thomas Milic, 079 600 82 36, thomas.milic@zda.uzh.ch (responsabile dello studio VOTO presso la ZDA Aarau e coautore dello studio)
  • Per domande sul progetto VOTO: prof. dr. Georg Lutz, 078 689 18 54, georg.lutz@fors.unil.ch (capoprogetto VOTO, direttore FORS)

Lo studio VOTO
Gli studi VOTO sono un progetto portato avanti congiuntamente da FORS, dal Centro per la democrazia (ZDA) di Aarau e dall’istituto di sondaggio LINK e possono contare sul finanziamento da parte della Cancelleria federale. Nell’autunno 2016 la Confederazione ha affidato al consorzio VOTO lo svolgimento del sondaggio, che ha sostituito le analisi VOX. 

Per questo studio, dal 27 settembre al 14 ottobre 2016 sono stati intervistati telefonicamente 1575 votanti selezionati casualmente. Il testo delle domande, le rilevazioni e l’analisi dei dati sono di competenza di VOTO. Tutti i rapporti, i questionari e i dati grezzi con informazioni supplementari sulla rilevazione sono accessibili gratuitamente a scopi scientifici all’indirizzo www.voto.swiss oppure nell’archivio FORS sotto forsbase.unil.ch.

Photo: Wikimedia Commons